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SIAMO O NON SIAMO DONNE DI PANCIA? (Special Guest: Carolina Ciani)

Quanto incide il giudizio delle persone che si amano nelle scelte personali, quelle che potrebbero  avere una incidenza significativa sulla propria vita? Credo tanto, nel mio caso è addirittura determinante. Sono ormai mesi che rifletto su una decisione molto importante per me e saprei  perfettamente cosa dovrei fare, eppure continuo a rimandare perché so che sarebbe una scelta inspiegabile a molti, quasi da incosciente se letta nella prospettiva del difficile periodo economico che il nostro Paese sta attraversando. Allora come mai sono così sicura che sarebbe la scelta giusta? Lo so perché a dirmelo è la mia pancia, non la mia testa.
E’ la pancia il centro vitale della mia persona: io so quando qualche cosa va bene o no da come reagisce lei. Quando qualche cosa non è quello di cui ho bisogno lei inizia a darmi dei piccoli segnali , dei piccoli fastidiosi pizzicotti che si presentano all’improvviso e se poi la ignoro, ignoro i segnali che mi manda, lei si arrabbia e la sua rabbia può arrivare al punto tale di gonfiarsi come un pallone,con fitte dolorose come a ricordarmi che dovevo e devo ascoltarla.  Inizialmente mi impaurivo, credevo che alla base di questi fastidi ci fosse un qualche problema di salute, ma analisi e controlli vari hanno confermato che sto bene. Semplicemente la pancia è la bussola della mia vita, è quella che dovrei ascoltare per capire cosa è giusto o sbagliato per me. Anche le sensazioni di felicità partono da lei: all’improvviso sento un brivido dentro la pancia e subito dopo una sensazione di euforia, di leggerezza mi pervade. Così si manifesta la felicità nella mia vita, all’improvviso, quando non me lo aspetto  inizia nella pancia e da lì sale fino al cuore, mentre la testa è l’ultimo organo che registra questa emozione. Sono una donna di pancia, non di cuore né di testa. Ognuno ha il suo centro nevralgico, deve solo sforzarsi di ascoltarlo perché da quello non si fugge come si fugge dalle persone e dalle situazioni, quello è il nostro grillo parlante trapiantato dentro di noi. Io so che la mia pancia mi vuole un bene enorme, le mi capisce e cerca di aiutarmi. Ma negli ultimi mesi io ho smesso di volergliene, la sto facendo soffrire, la tengo in un costante stato di tensione, di rabbia ed alla lunga si stancherà di lottare per me, di supportarmi e di cercare di aprirmi gli occhi. Do tanto, troppo, ascolto alle voci che mi circondano, le voci dei miei cari, dei conoscenti, di professionisti , dei telegiornali che riportano notizie allarmanti, che impauriscono e cercano di “sedare” quelli che per loro sono comportamenti irrazionali. Ma ciò che per queste persone è irrazionale, per me non lo è e lei è li a rassicurarmi, a dirmi che bisogna sempre guardare dentro di sé, ascoltare la nostra voce interiore, in qualunque parte del nostro corpo essa sia contenuta, perché è da lì che nascono la nostra felicità ed il nostro dolore.

Io so dove sei, avevo smesso di ascoltarti, ti ho fatto soffrire per tanto, troppo tempo, ma non lo voglio più fare perché ti voglio bene e volendone a te ne voglio a me stessa. E a voi, miei cari, miei amici, miei mentori o sconosciuti, a chi mi impaurisce con minacce o a chi mi vuole talmente bene da cercare di frenarmi da scelte che per voi sono sbagliate, a breve sarete costretti a sforzarvi di comprendere le scelte che farò, ma preferisco affrontare il vostro giudizio e sentirmi dire che ho sbagliato piuttosto che deludere ancora una volta la mia pancia e, così facendo, me stessa.

                                                                                                                                                        Carolina Ciani