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HAPPINESS IS REAL ONLY WHEN SHARED (Special Guest: Carolina)

In questi giorni ho compiuto 29 anni. Sono consapevole che per la maggioranza delle persone sono pochi ed effettivamente lo sono, però per il festeggiato è anche l’ultimo anno per dire che si è dentro gli enti, dopo di che si passa agli enta. Ovviamente ero preoccupata del raggiungimento di questo traguardo, cercavo di fare (come faccio ogni anno per il mio compleanno) un bilancio della mia vita e ne uscivo disarmata. Non ho ancora combinato niente di significativo, il mio nome non compare in nessun testo/quotidiano/rivista, sono un’apprendista che vive con i genitori perché percepisco solamente un rimborso spese, lavorando molto più di un semplice full time ed il mio stesso titolare non sa come definirmi quando presenta il suo “team” aziendale essendo io un po’ la tutto-fare dell’azienda. Bilancio: BOCCIATO. Per non parlare poi della sindrome di Peter Pan, del terrore delle responsabilità e degli obblighi. Io sono impaurita dal crescere (sarei già grandicella, ma finché si è nei venti siamo ancora lievemente giustificati), dal dover modificare la mia vita e le mie “INABITUDINI”, del dover diventare una persona SERIA (che per me equivale quasi ad un insulto) e con i piedi per terra (che sia mai!). Vogliamo parlare poi della possibilità che il mio modo stravagante di vestire possa essere visto come cattivo gusto per la mia età (forse sto un po’ esagerando, lo so) e che io quindi lo debba modificare passando dai colori sgargianti, dai micro-abiti, dalle gonne pantalone dai colori fatiscenti e dalle scarpe scultura che adoro a gonne longuette dalle tristi variazioni di marrone/grigio/nero, abiti al ginocchio e cappotti color cammello? Panico, ansia, disorientamento e senso di oppressione. Poi arriva il giorno del compleanno, la giornata scorre piacevole e sorniona con la mia amatissima famiglia al mare, arricchita dalla presentazione ufficiale del fidanzato (anche se ancora neanche noi due ci definiamo così) per poi venire portata via d’urgenza a metà pomeriggio perché era partito l’allarme della casa dei genitori del così detto “ fidanzato” che erano a frescheggiare in montagna. Fra scuse di lui, mie paresi facciali per simulare una tranquillità interiore che non avevo, offese ed imprecazioni dentro di me perché venivo portata via dal mio lettino in prima fila, arriviamo a destinazione e: SORPRESA!!! Lì c’erano ad aspettarmi tutti i mie più cari amici (uno dei quali con prole e marito), mia sorella e gli amici del “fidanzato” per una indimenticabile festa a sorpresa corredata da vari tuffi vestiti in piscina sia ad inizio che a fine serata. E lì il mio pensiero più forte: che siano venti, trenta , quaranta o anche più gli anni, che io guadagni 700 o 5000 Euro, io sono una persona FELICE, io mi sono conquistata la mia felicità e non cambierò con il trascorrere del tempo perché il mio più grande traguardo l’ho raggiunto circondandomi e facendomi amare da persone che quotidianamente mi stupiscono e mi arricchiscono. Amici che sono presenti da anni ed amici acquistati da poco, ma non per questo meno importanti, una famiglia fantastica ed un quasi-fidanzato che si è fatto adorare per come è, nella sua disarmante spontaneità e simpatia e che ha capito che per me il bene più importante sono gli amici ed anziché sentirsi minacciato da questo li ha inclusi nella sua vita con totale sincerità. Quindi ben vengano gli anni, le rughe, le longuette, le responsabilità, il lavoro deludente e lo stipendio low, certo sarà difficile, sarà dura accettare tanti compromessi, ma non concentriamoci solo su questi aspetti, non sono queste le uniche cose che costruiamo, quelle più importanti sono le relazioni che tessiamo e supportiamo quotidianamente con gli altri. La crisi prima o poi finirà, gli stipendi torneranno ad un valore normale, riusciremo finalmente tutti ad avere una vita normale e dignitosa, ma se quel giorno saremo soli e non la potremo condividere con qualcuno che senso avrebbe avuto fare tanti sacrifici e tante rinunce? Per citare un giustissimo luogo comune: ”la vera felicità è tale solo se condivisa”.

Carolina