Quando siamo alle porte della giornata dedicata all’amore e agli innamorati, in gioielleria, si parla di anelli di fidanzamento o di regali preziosi.
Io invece vi voglio parlare del mio primo innamoramento per una pietra.
Ero piccola, 11 anni forse, e Mary, l’amica più cara per la mia famiglia e me, dopo un viaggio in Australia, regalò a me (a me) un piccolo opale arlecchino.
Fu amore a prima vista.
Ho passato minuti, ore ad avvicinare la pietra al mio occhio per vedere il caleidoscopio di colori e disegni irregolari che si formavano con la luce riflessa.
Lo avvicinavo al mio occhio così tanto da immergermi completamente in quei colori. E che colori!
Affascinata, rapita, risucchiata in un mondo elettrico, brillante, scintillante, più tecnicamente iridescente!
Da quel giorno gli opali erano i miei ricercati n. 1. Nelle foto dei giornali, dei libri specializzati, nelle bancherelle delle fiere antiquarie, nelle vetrine dei gioiellieri e degli antiquari.
Il mio sguardo era in continua azione alla ricerca di un flash fluorescente di luce intrappolata nella silice idrata.
Solo dopo qualche tempo mia mamma lo fece montare su oro bianco e piccoli diamanti a triangolo.
White gold ring with diamonds and opal By La Rivoluzione dei Canarini
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