Special GuestsThe Canary Tweet

LEADER NATURALE O LEADER ARTIFICIALE? (Special Guest: Carolina)

Qualche sera fa, ad un aperitivo organizzato da una associazione di categoria a sostegno dell’imprenditoria giovanile, ho assistito al discorso conclusivo del direttore. Nella brevità del discorso, poche parole per ringraziare il suo team e per dare un incoraggiamento ai giovani di oggi che vivono una difficile realtà economica, il direttore ha lasciato trapelare molte più informazioni ed emozioni di quanto, credo, avesse preventivato. Questa persona ha creato all’interno della sua azienda un ambiente giovane e giovanile, le fasce di età sono ampie, ma un ruolo chiave è giocato dagli under 40. La sua è stata sicuramente una strategia aziendale, ma lo ha fatto con la più nobile delle intenzioni: dare una opportunità ai giovani di crescere e di creare il loro posto nel mondo perché crede profondamente in questa generazione, crede nel contributo che possono donare alla associazione se solo lasciati liberi di muoversi.
Dico questo non perché il direttore lo abbia dichiarato nel suo discorso, ripeto, ha usato pochissime parole, ma per lo sguardo che aveva, l’orgoglio che si leggeva nei suoi occhi, il fatto che lui si sia messo in secondo piano per lasciare (a loro,) al suo team il centro della scena e perché mai una volta li ha chiamati dipendenti, ma sempre solo ed esclusivamente COLLEGHI. E la cosa che più mi ha colpito era il modo in cui loro lo guardavano, la stima e l’affetto che si leggeva nel volto di queste persone, una solidarietà ed una unione che io, purtroppo, non ho mai vissuto. La mia reazione, prima di provare ammirazione, è stata di invidia perché nel loro piccolo questi ragazzi hanno un posto dove nessuno cerca di tarpar loro le ali, ma sono lasciati liberi di creare il proprio spazio e la propria impronta e non a caso il motto di questa associazione è “Per lasciare un’impronta indissolubile”. Quello che si percepisce del direttore è che lui è un leader naturale, non parla per trascinare e persuadere, ma perché è nella sua natura, come naturale è stare ad ascoltarlo. La leadership, per definizione, è :una relazione che crea un cambiamento positivo per se e per gli altri, attraverso la motivazione,  la condivisione e la corresponsabilità nel raggiungere un obiettivo prefissato (dove chiaramente gli altri  fanno ciò senza costrizioni)”. Trovo questa spiegazione illuminante perché le tre caratteristiche che fanno di una persona un leader sono motivazione, condivisione e corresponsabilità e se ci pensiamo bene sono le basi di una società civile, di un ambiente di lavoro positivo, di una sana convivenza quotidiana.   Mi ha molto toccato questo episodio,  un po’ perché questa persona mi è vicina, un po’ perché mi ha dato una speranza in un futuro migliore e la voglia di credere che anche io lascerò la mia impronta nel mondo. Non sono più abituata agli elogi ed agli apprezzamenti, per lo meno non a quelli disinteressati, ma credo profondamente nella mia generazione, credo che potremmo fare molto per la società e ritengo che ci hanno dipinto talmente male negli ultimi anni, come una generazione di “bamboccioni” cresciuti nel benessere e privi di senso di responsabilità, che abbiamo finito per crederci. E invece ritengo che il problema maggiore non sia tanto la crisi economica, il fatto che le generazioni antecedenti la nostra vogliono tenersi stretti i loro ruoli ed i loro saperi,  non vogliono condividerli con noi per paura che possiamo metterli da parte e fanno una sorta di “terrorismo psicologico” per evitare il rischio che anche noi possiamo trovare la nostra strada. Non conosco il motivo per cui si sia innescato questo meccanismo , ma credo fermamente che questa sia l’attuale situazione italiana. Quello che le generazioni precedenti (coloro che detengono il “potere”, per intenderci) non capiscono è che nessuno li vuole scavalcare, anzi abbiamo bisogno di incoraggiamento e di esempi positivi per crescere e migliorarci, per sfruttare il nostro potenziale. Abbiamo bisogno di loro per capire chi siamo e che cosa vogliamo e loro devono accettare l’idea di condividere con noi le loro conoscenze e le loro responsabilità perché ne faremo tesoro e ce le terremo strette come ci terremo stretti loro. Siamo tutti noi il vero patrimonio della società italiana, i giovani con il loro entusiasmo ed ottimismo, gli “esperti” con il loro bagaglio di esperienza e di conoscenza.

Carolina

                                                                                                                                                                                                                                                                   

0 pensieri su “LEADER NATURALE O LEADER ARTIFICIALE? (Special Guest: Carolina)

  1. Oggetto: Invito Paperblog

    Buongiorno,
    Ti contatto tramite commento perché non ho trovato altro modo per farlo.
    Vorrei farti conoscere il servizio Paperblog, http://it.paperblog.com che ha la missione di individuare e valorizzare i migliori blog della rete. I tuoi articoli mi sembrano interessanti per i lettori del nostro magazine e mi piacerebbe che tu entrassi a far parte dei nostri autori.

    Sperando di averti incuriosito, ti invito a contattarmi per ulteriori chiarimenti,

    Silvia

    silvia [at] paperblog.com
    Responsabile Comunicazione Paperblog Italia
    http://it.paperblog.com