The Canary Tweet

OH MIO DIO FERMATE MR. COLLINS

centraliniste

“Buona sera signora, sono Maria e chiamo per conto di …” Ognivolta che solleviamo la cornetta, e sentiamo queste parole pronunciate da una voce femminile accompagnata da un brusio di sottofondo, ci sentiamo morire. In pochi attimi cerchiamo nei meandri della nostra mente frasi ormai collaudate da dire non appena la ragazza torna dall’apnea nella quale si è immersa per poter recitare pe r intero tutta quella famosa informativa aziendale. “Non siamo interessati” e “il titolare non è in ufficio” sono quelle più comuni, ma ci sono persone che ancora si fanno sorprendere impreparate nel cercare una scusa per non stare ad ascoltare.

Posso sentire i vostri commenti e vedere i fumi che vi escono dalle narici come la Emoji del cellulare che rappresenta la rabbia. Lo so, siamo tempestati, non c’è la facciamo più, ci chiamano ad ogni ora.

Avete ragione, ma per quanto fastidiosi, insistenti e petulanti siano, anche se vi hanno interrotti e deconcentrato cinquanta volte, sono comunque persone che lavorano e quindi degni di rispetto e da trattare con educazione. Alcuni di voi potrebbero dirmi che c’è n’è qualcuno maleducato e ok, a quelli potete rispondere male.

Ho sempre pensato di dover essere gentile con i centralinisti (telefonisti folli… No aspettate … Che professione è? Ah sì, operatori di telemarketing) nonostante non abbia mai visto il film con Sabrina Ferilli, “Tutta la Vita Davanti”, e ora, che ho fatto esperienza diretta, lo sosterrò con tutte le mie forze.

Non vi racconterò di colleghe invasate urlanti che parlano a macchinetta, e non vi racconterò di quelle che vogliono fare carriera a tutti i costi, ma una cosa voglio dirvi: tutto quello che si dice dei call-center è vero, non è leggenda.
Ora, dovete sapere che le operatrici telefoniche sono dotate di uno script con la linea delle frasi concordate che devono essere dette al malcapitato che risponde dall’altra parte della cornetta, ma l’approccio, il ritmo, l’enfasi sono a loro discrezione e le frasi possono essere arricchite o scomposte a seconda di come si svolge la telefonata.

Gli ultimi giorni della mia esperienza, mi è capitato di ascoltare una collega che è riuscita a dire “gentilmente” almeno 7 volte in una sola telefonata, ma l’ultimo giorno, un nuovo arrivo ha deciso di arricchire il suo script con la frase: “Buona sera, mi presento, sono …”. All’improvviso (lo confesso, essendo il mio ultimo giorno non ero molto concentrata) mi si è palesata davanti la scena in cui, in “Orgoglio e Pregiudizio”, Mr. Collins, attraversa da solo la sontuosa sala da pranzo di Netherfield, per presentarsi spontaneamente all’orgoglioso Mr. Darcy, facendo arrossire e vergognare le giovani Bennett.

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E se Mr. Collins con il suo gesto avesse dato inizio alle fine? Ci sarà stato qualcuno nel corso della storia che ha preso l’iniziativa presentandosi senza essere introdotto da conoscenti comuni, iniziando così un periodo storico in cui la forma della presentazione e del fare nuove conoscenze, sono state stravolte. E se tutta questa confidenza fosse nata proprio dal comportamento sconsiderato del noioso personaggio? La mia forse è un’idea delirante e sconclusionata ma pensateci bene, potrebbe essere!

C’è stato un attimo in cui, sentendo la mia collega auto presentarsi al telefono, ho rimpianto il tempo quando non si facevano nuove conoscenze se non introdotti da altri e ho pensato che forse se qualcuno avesse fermato Mr. Collins, al giorno d’oggi non saremmo tempestati di telefonate di persone sconosciute che osano presentarsi.